LA CHIESA DELLA SS. TRINITÀ
LA CHIESA DI MATERDOMINI
SALA DEL MANDATO
IL CORO
LA TERRA SANTA
ARCHIVIO STORICO
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L'archivio storico
Complesso di 1156 volumi o cartelle e 250 pergamene (atti pubblici e privati) abbracciante l’arco di cinque secoli, dalla fondazione dell’Arciconfraternita ai nostri giorni.
Oltre agli atti regi ed ecclesiastici, bolle, e brevi papali, si conservano numerose scritture private, patenti ed istrumenti, pervenute all’archivio dell’Arciconfraternita, con tutta probabilità, insieme agli incartamenti riguardandi i lasciti ereditari.
Quattordici volumi sono del secolo XVI, il più antico dei quali è datato 15 agosto 1579 e contiene l’elenco dei confratelli e consorelle iscritti all’Arciconfraternita. Il gruppo più consistente di volumi del secolo XVI è costituito da “Libretti e patenti per la cerca delle elemosine” e da “Libri d’elemosine dei Pellegrini”, contenenti la registrazione delle elemosine elargite all’Arciconfraternita negli anni intercorrenti tra il 1581 e il 1586, fra cui anche le questue effettuate con regolare autorizzazione dell’autorità civile nelle province “di Apruzzo Cirra ed Ultra e Contado di Molise”. Vi sono archiviate inoltre un gruppo di corrispondenza e di ricevute varie contenenti lettere autografe del re di Spagna, con i relativi sigilli.
Si tratta di rapporti epistolari intercorsi tra l’amministrazione centrale in Spagna e il vicerè di Napoli. Le più numerose sono lettere autografe o in copia, datate fra il 1592 e il 1601. Ancora al XVI secolo appartiene una cartella di documenti riguardanti l’istituzione dell’Arciconfraternita.
Si tratta di tre volumetti d’indubbio interesse, il primo dei quali contiene notizie sulla fondazione della chiesa di S.Maria dei Pellegrini, avvenuta per iniziativa di don Fabrizio Pignatelli, in un territorio vicino alle mura di Porta Reale. Il sodalizio fu approvato e sancito con bolla del papa Gregorio XIII il 13 dicembre 1574. Tra i volumi più interessanti del secolo XVII vi è archiviato il libro dedicato alla registrazione delle elemosine fatte alla compagnia in occasione degli anni santi 1600 e 1625, perché testimonia, a livello amministrativo, liturgico e assistenziale, la grande operosità dell’Arciconfraternita in queste occasioni dalle quali deriva la ragione stessa della sua esistenza.
Esistono poi cinque libri di “Conclusioni” e “Appuntamenti” in cui sono registrate, in ordine cronologico, le decisioni deliberate dal governo della compagnia in merito all’amministrazione dell’Arciconfraternita e dell’Ospedale. Sono volumi che rilevano una particolare cura nella loro veste esteriore con fregi ed iscrizioni dorate sul dorso. Datata 23 dicembre 1620 una lettera di Filippo III al vicerè card. Antonio Zapata, nella quale è approvata la richiesta, fatta per conto dell’Ospedale dei Pellegrini, di liberazione di un condannato a morte in occasione della festa della SS. Trinità. Del secolo XVIII risultano in archivio 156 fra volumi e cartelle.
Tra i volumi di maggior interesse annotiamo due volumi contabili risalenti al 1725, in occasione dell’anno santo dove venivano annotate tra le altre cose le elemosine e le donazioni accumulate; fra queste ultime si nota il versamento di 500 ducati autorizzato da Carlo VI con lettera spedita da Vienna il 10 febbraio 1725. Tra gli altri documenti è inserita la copia di una cedola redatta da Madrid di ducati 500 dal re Carlo II per l’anno santo 1700; tutto questo conferma, attraverso la partecipazione simbolica dell’autorità centrale, il grande prestigio della compagnia indipendentemente dall’alternarsi delle dinastie.
Una interessantissima serie è rappresentata dalle “Memorie” e cioè 13 volumi pertinenti le memorie storiche della compagnia fin dalle sue origini.
Del secolo XIX vi sono 500 volumi, dei quali ben 270 si riferiscono alla contabilità. Interessanti sono i registri dei confratelli dove sono annotate le presenze degli intervenuti alle assemblee del governo e, come corrispettivo logico, quelli in cui sono indicate le “tardanze, assenze e mancanze costante in base del rapporto giornaliero del Rettore e dè Deputati…” E’ del 1882 un registro a stampa dove sono elencati i confratelli iscritti. Fra i volumi espressamente redatti per l’amministrazione dell’Ospedale si nota la lunghissima serie (37 volumi) dei libri “riguardanti gli individui entranti, sortiti, e morti nell’ospedale”.
Un’altra serie cospicua è quella delle “Relazioni Chirurgiche”, ovvero volumi in cui sono annotate le operazioni di pronto soccorso e di accettazione. Singolare ma spiegabile è la presenza in archivio di un volume in lingua inglese con il rapporto dell’anno 1867 sulle epidemie di colera e febbre gialla nell’esercito degli USA.
E’ edito a cura dell’ufficio del governo e costituisce un dettagliato trattato sulla sintomatologia e sulla terapia dei due mali. Il testo trova sicura giustificazione nell’ambito dell’informazione e documentazione, e soprattutto di aggiornamento culturale e professionale, in una branca della medicina strettamente collegata alla situazione sociale napoletana e cioè alle epidemie di malattie infettive. Relativi al XX secolo, infine, vi sono circa 445 volumi datati sino al 1957 dedicati alla contabilità amministrativa, registri degli interventi dei confratelli, registri delle unità immobiliari e del patrimonio ed una numerosa serie di volumi che si riferiscono all’attività ospedaliera (ricoveri, pronto soccorso, accertamenti diagnostici e relative cure).