LA CHIESA DELLA SS. TRINITÀ
LA CHIESA DI MATERDOMINI
SALA DEL MANDATO
IL CORO
LA TERRA SANTA
ARCHIVIO STORICO
ALTRI AMBIENTI
 


(da “I Pellegrini” di L. dè Santi)
Nel 1754 ebbe inizio il coro dei confratelli, la cui costruzione fu tuttavia sospesa nel 1759 su istanza del duca Pignatelli.
I lavori ripresero nel 1765 anno in cui l’ingegnere ordinario dell’Arciconfraternita Carlo Zoccoli stilò una relazione nella quale denunciava l’impossibilità di variazione delle fabbriche se non si procedeva prima alla loro demolizione. In alternativa a questa consigliava di adottare il disegno degli stucchi proposto da Astarita e di coprire lo spazio scoperto tra il vecchio e il nuovo Coro.
Quest’ultimo fu inaugurato il 4/12/1766, mentre quello della chiesa antica rimase inutilizzato in attesa di nuovi lavori ripresi nel 1771 su progetto di Astarita.
Tale progetto precedeva il rifacimento totale della chiesa a pianta ellittica innestata al vano rettangolare del Presbiterio. Del programma fu approvato l’ampliamento del “Presbiterio di nostra Chiesa unendo all’antico Presbiterio quello spazio che prima fu occupato dal Coro e dandosi così indietro il maggiore altare”.
Durante questi lavori, per il crollo di un muro laterale confinante con l’appartamento del duca di Monteleone e con altri ambienti dell’ospedale, si resero necessari urgenti lavori di restauro e variazioni di programma. Risalgono, infatti, a quell’epoca i lavori di rifacimento dell’appartamento del duca Pignatelli, situato al piano superiore della sagrestia dei Pellegrini e comunicante con la chiesa di S.Maria di Materdomini.
Numerosi sono gli interventi che si susseguirono durante il periodo d’incarico di Astarita tra il 1771 e 1792, anno in cui una commissione composta da Cappelli, Carlo Vanvitelli e Gaetano Barba procedette all’esame delle condizioni statiche della parte più antica della chiesa per valutare l’eventualità di rinviare i lavori di completamento ancora di dieci anni. In seguito il Governo, sollecitato dalle continue pressioni esercitate dai confratelli perché i lavori fossero ripresi e ultimati per il giubileo del 1800, incaricò Carlo Vanvitelli di eseguire un nuovo progetto di rifacimento totale della chiesa e di dirigerne i lavori.
  FOTOGALLERY Il Coro