LE ATTIVITA’ STORICHE
LE FUNZIONI RELIGIOSE
LE CAPPELLE CIMITERIALI
GLI ORGANI STATUTARI
 


LE FUNZIONI RELIGIOSE
L’ESERCIZIO DEL CULTO DIVINO da "I Pellegrini" di L.de'Santi (1921-1993)
L'Esercizio del culto divino costituiva un altro aspetto dell'impegno che ogni confratello assumeva con la sua partecipazione al sodalizio e che doveva essere adempiuto con lo stesso zelo messo nell'assolvimento dell'opera caritativa. …la partecipazione dei confratelli all'esercizio del culto, pur essendo implicitamente legata alla loro qualifica, andava ordinata e disciplinata, come, del resto, in ogni comunità, affinché non si creassero discontinuità e pertanto le Regole prescrivevano norme al riguardo.
Indipendentemente, quindi, dalla loro partecipazione, facoltativa, alle funzioni che si svolgevano ogni giorno nella chiesa del sodalizio, i confratelli avevano l'obbligo di intervenire, indossando il sacco rosso, alla celebrazione della Messa della prima domenica di ogni mese ed alle funzioni delle festività di Natale, Pasqua, Corpus Domini e SS. Trinità, nonché ai riti della settimana santa e, finché fu in vigore, all'orazione mensile delle Quarantore. …
L'orazione mensile delle Quarantore, praticata sin dai primi tempi del sodalizio, si svolgeva dalle ore 20 del venerdì che precedeva la prima domenica di ogni mese fino alle ore 12 di questa e cioè all'inizio della Messa comunitaria. …il mutamento della situazione comportò una modifica della processione che si svolgeva nella prima domenica di ogni mese, al termine della Messa comunitaria. Difatti questa, dopo aver percorso i due cortili dell'Ospedale, si concludeva ora nella chiesa della settentr. e non più in quella di Materdomini.Immutata era invece la solennità con la quale veniva effettuata. Dietro la Croce (il "gonfalone" dell'Arciconfraternita, crocefisso di legno e di argento tuttora esistente) si snodava la doppia fila dei confratelli in sacco rosso, cappuccio abbassato sul volto (dal 1750 in poi…fu portato piegato sulle spalle) e con le candele accese. Seguivano i sacerdoti dell'Arciconfraternita, dietro dei quali procedevano il Sagrestano (oggi Preposito) che recava il Santissimo protetto dal pallio, i Primi Ufficiali ed il Segretario. Il corteo era chiuso dal maestro di Casa con gli inservienti (la "famiglia"), dai pellegrini e dai convalescenti ospitati negli ospedali e dai fedeli che partecipavano alla funzione.
Tale pratica non ha avuto modifiche nel corso dei secoli ed ancora oggi, nella prima domenica di ogni mese, si svolge la processione attraverso l'ospedale dei Pellegrini, anche se questo è stato trasferito alla sfera pubblica. Oltre la processione mensile ve ne erano delle settimanali e precisamente al pomeriggio di ogni sabato, restando però all'interno della chiesa.
Non era obbligatorio l'intervento dei confratelli. Vi partecipavano anche i pellegrini ed i convalescenti e, finché vi furono, le sorelle della Compagnia…
Vi erano poi le processioni che si svolgevano nelle strade cittadine, nelle feste particolari e per disposizione della Curia. A queste doveva partecipare il maggior numero possibile di confratelli, indossando il sacco rosso e con lo stendardo del sodalizio, affiancandosi alle altre confraternite della città. Tra le funzioni della settimana santa veniva dato rilievo a quella del giovedì, durante la quale avveniva la lavanda dei piedi (il "mandatum") di dodici poveri, in ricordo del gesto compiuto dal Signore verso gli Apostoli. Questo atto di umiltà veniva già commemorato ogni sera dal sodalizio con la lavanda dei piedi che i confratelli settimanieri facevano ai pellegrini ricevuti nella Casa. Era quindi giusto che al rito con il quale la Chiesa ricordava l'insegnamento dato dal Maestro ai discepoli fossero presenti tutti i confratelli e difatti il loro intervento era obbligatorio.
E' proprio per la solennità della rievocazione, la lavanda dei piedi veniva fatta dal Primicerio e dai Guardiani. I dodici poveri, poi, venivano ospitati, al termine della funzione, nel refettorio dei pellegrini, dove i Primi Ufficiali servivano loro la cena, finita la quale ricevevano dalle mani del Primicerioun'elemosina che nel XVII secolo era di un ducato per ognuno, somma che, data l'epoca, era notevole.
Il gonfalone
La processione del Corpus Domini
La S. Messa domenicale
Il Saio